INSERIMENTO E DISTACCO DEL BIMBO AL NIDO

02.07.2013 07:48

Mostrarsi tranquilli per trasmettere sicurezza
è la chiave per aiutare il nostro bimbo nell’ inserimento all’ asilo nido.

1. Collaborazione e fiducia :
è molto importante che si crei un clima di fiducia e di rispetto reciproci tra genitori ed educatrici perché il bambino percepisca positivamente queste sue figure di riferimento.
Se viene a mancare questa sicurezza nel bambino si crea confusione e paura, e la permanenza al nido può diventare fonte di sofferenza.

2. Senso di colpa :
Alcuni genitori vivono con senso di colpa il lasciare il bambino all’ asilo nido anziché occuparsi personalmente di lui tutto il giorno. Questo senso di colpa però, se percepito dal bambino, può alimentare e confermare la paura di abbandono del bambino stesso.

3. Presenza dei genitori :
La costante presenza dei genitori da al bambino la sicurezza durante il distacco: un distacco che è solo temporaneo, perché mamma e papà lo andranno a prendere e staranno con lui, perché gli vogliono bene. Si consiglia la costante presenza dei genitori all’ entrata e all’ uscita dal nido durante l’inserimento al nido e, se possibile, per il primo periodo, in modo da infondere una maggior sicurezza nel bambino. 

4. Salutate sempre il bambino prima di uscire dalla sezione in modo tale che egli si abitui gradualmente al fatto che la mamma va via però poi ritorna e confortatelo verbalmente (è preferibile che almeno la prima settimana la persona che porta il bambino sia anche quella che lo va a riprendere).
Sparire nel nulla per non vederlo piangere può confortare il genitore, ma il bambino può entrare in confusione e piangere comunque.

5. Non sostate troppo in sezione dopo aver consegnato il bambino all’ educatrice e 
non tornate indietro dopo essere usciti perché ciò potrebbe provocare una nuova crisi nel bambino. Cercate di resistere anche alla tentazione di nascondervi dietro ad un vetro per sbirciare dentro ed evitate di sostare in giardino a parlare con altri genitori perché comunque i bambini vi vedono dalle vetrate. Se siete preoccupati e volete sapere come sta il vostro bambino oppure avete dimenticato di dire qualcosa all’ educatrice, potete telefonare.

6. E’ normale una crisi di pianto forte nel momento del distacco e in tutti i periodi di interruzione della frequenza (es. al rientro al nido dopo una malattia, dopo le vacanze). La crisi dell’inserimento potrebbe anche non manifestarsi subito ma dopo alcuni mesi. La frustrazione del distacco è una frustrazione “positiva”che serve al bambino per crescere (non abbiate paura di traumatizzarlo). Cercate di dimostrarvi sereni di fronte al bambino che piange perché il bambino avverte le vostre emozioni: 
se voi siete tranquilli, il bambino lo sente e si tranquillizza.

7. Cercate di non introdurre altri cambiamenti importanti nella vita del bambino durante il periodo dell’inserimento (per quanto possibile). 
Non togliete il ciuccio, potrebbe servire per consolare il bambino; 
non togliete il pannolino (a volte i bambini durante l’inserimento presentano delle momentanee regressioni che poi spariscono naturalmente quando il bambino è tranquillo); 
non togliete il seno perché l’allattamento al seno rappresenta per il bambino la possibilità di ristabilire un contatto con la persona “più importante” per lui nonché un modo per tranquillizzarsi e scaricare lo stress del distacco.

8. Se il bambino ha un oggetto preferito che porta sempre con sé o che richiede più volte al giorno perché ha il “potere” di tranquillizzarlo (cosiddetto oggetto transizionale) portatelo al nido.

9. Comunicate all’ educatrice al mattino come sta il bambino e qualsiasi altra informazione che ritenete utile per la gestione del bambino durante il giorno. Tuttavia deve essere una comunicazione veloce per tre diverse ragioni:

• perché l’educatrice nel momento dell’accoglienza deve garantire anche la vigilanza sul gruppo di bambini già presenti ;
• per motivi di privacy: non è possibile parlare dei bambini in presenza di altri genitori;
• è importante non parlare del bambino stesso in sua presenza, soprattutto se si deve parlare di qualcosa che preoccupa la famiglia.

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